Mutui e finanziamenti: conviene passare da tasso fisso a tasso variabile?

conviene passare da tasso fisso a tasso variabile

In numerosi articoli precedenti, abbiamo spiegato nei dettagli quelle che sono tutte le importantissime differenze tra un finanziamento a tasso fisso e un finanziamento a tasso variabile (continuate a leggere per sapere se conviene passare da tasso fisso a tasso variabile).
Se il primo prevede infatti una rata immutabile nel tempo, e assolutamente non incline ai mutamenti del mercato finanziario, la seconda è costituita invece dalla possibilità di approfittare degli eventuali ribassi dell’Eurirs, pur esponendo il pagatore al rischio di eventuali ed improvvisi rialzi.
Al di là però di quale tra le due tipologie di interessi sia maggiormente affidabile, ciò che vogliamo considerare nel corso di questo articolo è se, nell’eventualità, conviene passare da tasso fisso a tasso variabile e abbandonare così la certezza di una rata stabilita al momento della stipula del contratto.

conviene passare da tasso fisso a tasso variabile

Caratteristiche e differenze: conviene passare da tasso fisso a tasso variabile?

Come scrivevamo in un precedente articolo, la prima cosa da valutare nel momento in cui si decide la rata del mutuo, è dare un’occhiata agli spread e alla situazione che il mercato dei mutui sta attraversando in quel determinato periodo. Inoltre, la rata a tasso fisso conviene particolarmente a lavoratori autonomi o ai liberi professionisti, mentre i dipendenti statali e i lavoratori stipendiati dovrebbero optare per una rata a tasso variabile. Il tasso variabile, infine, è consigliabile anche in caso di prestiti a breve termine, per cui è possibile azzardare qualcosina in più.
Se pensate dunque di appartenere a una delle condizioni sopra espresse e siete dunque persuasi del fatto che vi conviene passare da tasso fisso a tasso variabile, è bene consideriate anche che il momento attuale non è favorevolissimo per la cosa e che, in un qualsiasi momento, ci si potrebbe ritrovare a dover pagare interessi molto più alti di quelli usuali.
Ma vediamo di seguito se ci sono condizioni in cui conviene passare da tasso fisso a tasso variabile.

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Quando conviene passare da tasso fisso a tasso variabile

Data la suddetta premessa, si deduce quindi che in questo momento forse non conviene passare da tasso fisso a tasso variabile. Al contrario, invece, potrebbe rivelarsi più utile accettare la proposta che moltissime banche stanno avanzando ai propri clienti in merito all’eventualità di passare da un tasso variabile a un tasso fisso! Ciò, ovviamente, sempre che la differenza tra l’attuale e il successivo mutuo non superi l’ 1,5%-2% e che non manchino poi molti anni alla data conclusiva di ammortamento. Poi, naturalmente, ogni situazione è estremamente personale e ognuno sa ciò che è preferibile fare per procedere al rimborso del proprio mutuo!

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