L'astensione obbligatoria post parto

astensione obbligatoria post parto

L’astensione obbligatoria post parto, meglio conosciuta come ex congedo di maternità, consta di regole ben precise volte alla tutela della mamma lavoratrice costretta a interrompere qualunque tipo di attività durante quelli che sono i primissimi mesi di vita di un figlio.
Secondo la legge vigente fino al Marzo del 2000, il congedo dal lavoro prevedeva 5 mesi di astensione obbligatoria post parto, ripartiti in 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo la nascita. Dopo il Marzo del 2000, invece, l’astensione obbligatoria post parto offre alle neo mamme anche un’altra possibilità di scelta: lavorare sino all’ottavo mese di gravidanza per poi prolungare il periodo di maternità fino a 4 mesi dalla data del parto (con uno scarto eventuale che va da un minimo di un giorno a un massimo di un mese).
Ovviamente, qualora il parto avvenga in anticipo o in ritardo rispetto alla data presunta, i giorni non goduti o sottratti alla convalescenza vengono recuperati.

Come fare richiesta di astensione obbligatoria post parto

Entro il settimo mese di gravidanza, la gestante deve presentare all’Inps e al proprio datore di lavoro l’apposita domanda per l’astensione obbligatoria post parto completa del certificato di gravidanza rilasciato dal medico. Entro 30 giorni dalla nascita del bambino, poi, la lavoratrice deve notificare, sempre al datore di lavoro e all’Inps, l’avvenuto svolgimento del parto.
Alla fine del periodo di astensione obbligatoria post parto, la donna potrà richiedere anche l’astensione facoltativa, che consta di altri 6 mesi di condego parentale da sfruttare entro e non oltre l’8° anno di vita del bambino.
In questo periodo, la lavoratrice in astensione obbligatoria post parto percepirà il 100% dello stipendio durante i primi 30 giorni di congedo parentale (qualora essi siano richiesti entro i primi tre anni del bambino) e il 30% del suo salario per i restanti 5 mesi (sempre se richiesti entro il compimento del 3° anno del bambino). Se il congedo parentale è invece richiesto oltre il periodo sopra specificato, la mamma deve rivolgersi agli uffici abilitati per conoscere tutte le informazioni relative alla percezione dello stipendio.

L’astensione obbligatoria post parto per lavori pericolosi o in caso di gravidanza a rischio

Qualora la mamma svolga mansioni particolarmente pericolose, l’astensione obbligatoria post parto è caratterizzata da altre modalità di svolgimento. In primo luogo la lavoratrice deve comunicare la sua particolare condizione al datore di lavoro che, se reputerà che essa svolge una tra le mansioni figuranti tra quelle pericolose, la collocherà presso un impiego meno rischioso fino al compimento del settimo mese di vita del bambino. Se diversamente non sarà possibile per lei provvedere a un cambiamento di mansione, l’astensione obbligatoria post parto potrà essere prolungata fino al compimento dei 7 mesi di vita del bambino.

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