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Guida pratica per aprire un Conto Corrente

 

Uno dei motivi che blocca l’innesco di un sano circolo di concorrenza nel settore bancario, è l’errata convinzione secondo cui aprire un nuovo conto corrente sia una operazione lunga e complicata. Tutt’altro. Al massimo si può dire che la scelta del conto corrente, del istituto di credito, e dei servizi ad esso associati può essere non sempre immediata viste le numerose variabili da valutare. Ma anche per questo tipo di valutazioni ci aiuta internet; tramite web è infatti possibile effettuare veloci comparazioni tra le varie offerte di conti correnti, comparazioni che ci mettono da subito in grado di decidere quale offerta commerciale meglio si abbina alle nostre esigenze.

Una volta decisa la nostra futura banca l’apertura del conto è un’operazione semplice e veloce, soprattutto se abbiamo intenzione di procedere all’apertura di un conto corrente (anche online). Vengono principalmente richiesti due documenti di riconoscimento: il codice fiscale per il tracciamento delle operazioni finanziarie relative all’utenza,e la carta di identità per tutto quello che riguarda la gestione amministrativa ed il futuro rapporto contrattuale utente-banca. Esistono poi diverse variazioni sul tema; ad esempio esistono banche che possono richiedere l’ultima busta paga, ma non si tratta di una procedura standard ne molto diffusa, così come alcuni istituti di credito richiedono che l’utente riconosca di non essere incorso in fallimenti in passato.

Forniti i documenti il più è fatto, almeno per l’utente. Toccherà poi all’istituto bancario avviare la pratica di registrazione del nuovo cliente che, se tutto fila liscio, si concluderà con l’apertura di un conto corrente. Al cliente vengono solitamente forniti contestualmente una carta bancomat per i prelievi, e su richiesta il libretto degli assegni o la carta di credito.Ad ogni conto corrente viene associato un codice identificativo unico, l’IBAN, formato da 27 caratteri, e che identifica l’utenza bancaria all’interno del territorio nazionale. L’IBAN è codice da fornire a chi vuole effettuare pagamenti a nostro favore, ad esempio ad un datore di lavoro, e da solo non permette ad una terza parte di poter prelevare denaro dal nostro conto senza il nostro consenso.

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