codice tributo 3801

Il codice tributo 3801

Il codice tributo 3801 indica un’imposta da pagare tramite il modello F24 che fa riferimento all’addizionale regionale IRPEF per le persone fisiche. Se l’importo è

Software anti evasione arriva nei Comuni

comuni-chiamo-470x260A quanto pare per gli evasori la vita sarà sempre più difficile. Verrà dato in dotazione agli enti locali e ai Comuni, infatti, un software che permetterà di «spiare» i contribuenti associando loro le loro proprietà, operando un confronto tra i redditi dichiarati e quelli reali.
Allo stato dell’arte l’Agenzia delle Entrate rende i Comuni partecipi di tutti i dati dei versamenti fiscali a partire dagli F24, alla Tasi e all’Imu, ai versamenti dell’addizionale comunale, ai dati relativi ai contratti di energia elettrica e gas, ai dati dei contratti di locazione e alle dichiarazioni di successione, ai bonifici bancari per interventi di recupero del patrimonio edilizio e alle dichiarazioni dei redditi ((Unico, 730, 760, 770, etc).

Detrazione Tasi. Ecco a voi il Vaso di Pandora!

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Perché il vaso di Pandora? Semplice, si è creato un autentico bailamme senza fine, dovuto all’elevato grado di dispersione del trattamento fiscale di comune in comune.

Ci siamo fatti una traversata veloce tra le varie territorialità ed abbiamo scoperto che è difficile trovare dei punti in comune tra un’amministrazione e l’altra. Già in un articolo precedente, abbiamo constatato di come questo non possa definirsi “federalismo” in senso stretto, ma piuttosto sia una sorta di derivazione regionalista. Ci siamo soffermati anche su recentissime ricerche che mostrano come nei comuni più in difficoltà, di cui molti localizzati al Sud (non pochi quelli che hanno dichiarato dissesto finanziario), si tenda a pagare di più che nei Comuni più virtuosi.

Vediamo cosa è  emerso dal nostro vagabondaggio tra un’amministrazione e l’altra.

Esempi redditest

Il 20 novembre il redditest è stato presentato dall’Agenzia delle Entrate e moltissimi contribuenti si sono già cimentati con i primi esempi redditest. Moltissime persone

Tra nuovo regime dei minimi ed Iri, i nuovi cambiamenti

Ciò che piace alquanto della riforma che si prospetta (e chiaramente i dissapori si creano sempre sul rincaro delle aliquote: la nuova aliquota dei minimi passerà dal 5 al 15% con abolizione dei minimi e l’entrata a regime del forfetario) è il fatto che comincia, seppur parzialmente, a cambiare il criterio di determinazione degli oneri degli autonomi verso il fisco. Si è parlato spesso di evasione fiscale ma d’altronde molte sono state le critiche, dalla parte dei professionisti autonomi e degli imprenditori, opposte alla “presunzione” di ricavo che non implica assolutamente un effettivo flusso monetario nelle tasche di chi deve pagare. Con ciò la crisi del “non posso pagare” e la ricerca, attraverso autodichiarazioni, opportunità concesse dalla legge di deducibilità e detraibilità fiscale, i modi per riuscire ad onorare il proprio debito con il fisco.

Si comincia a respirare aria di cambiamento, dal momento che verrà introdotto con le modifiche del sistema fiscale un nuovo principio che non dovrebbe “fare a botte” con l’effettiva (e non presunta) capacità contributiva: ognuno paga le tasse sui corrispettivi realmente incassati. Tale sarà la nuova regola alla base del nuovo regime semplificato di natura sperimentale che è la grande novità di quest’anno.

C’è sempre aria di polemica quando si tocca il versante fiscale, tanto caro per la beneamata Italia ma vediamo quali sono le nuove “rivoluzioni” che sembra stiano cominciando a preparare terreno di “approdo”.