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Un occhio sull’Europa: la crisi in Spagna

crisi in Spagna

PIL positivo nel terzo trimestre dell’anno: si accende qualche speranza sulla crisi in Spagna

Stando a quanto abbiamo appreso tra la fine di Ottobre e gli inizi di Novembre, dall’Europa sono giunte notizie più che confortanti per quello che riguarda la crisi in Spagna.

Il Paese iberico, infatti, dopo aver a lungo sofferto le incertezze che da tempo attanagliano il continente intero, ha registrato un PIL positivo per il terzo trimestre dell’anno, il che, a quanto pare, decreta la sua uscita dalla recessione.

Pur non potendo ancora brindare alla stabilità cui tutte le Nazioni europee fortemente ambiscono (il numero dei disoccupati supera in modo ancora piuttosto abbondante il 25%), la Spagna mette a segno una crescita dello 0,1% del prodotto interno lordo (soprattutto grazie a voci dell’economia quali il turismo e l’esportazione).

Il PIL è in crescita, ma la disoccupazione è ancora il tallone dolente della crisi in Spagna

Stando ai dati registrati negli ultimi tempi, il più grande dei Paesi iberici ha vissuto per più di due anni una condizione di PIL costantemente negativo, entrando in una delle recessioni più ostiche di tutta la sua Storia.

Ancora molto c’è da fare, ovviamente, perché la situazione possa dirsi effettivamente favorevole (ricordiamo come i numeri sulla disoccupazione, attanagliata intorno al 25,9%, siano tutt’altro che confortanti), ma la crisi in Spagna evolve verso lidi migliori rispetto a quelli degli ultimi anni.

I numeri della crisi in Spagna

Volendo riportare qualche dato sulla crisi in Spagna, ricordiamo:

– PIL nel terzo trimestre: + 0,1%
– PIL su base annuale: – 1,2%, in miglioramento rispetto al -1,6% registrato nel secondo trimestre
– disoccupazione nel secondo trimestre: + 26,3% (+25,9 tra la metà dell’estate e l’inizio dell’autunno)
– crescita dell’export dall’inizio dell’anno fino ad agosto: + 6,6% circa
– crescita del settore turistico: +8% su base annua

Pur non potendo ancora definire conclusa la crisi in Spagna, dobbiamo comunque riconoscere la ventata di ottimismo che giunge dalla penisola iberica.
A tal proposito, attendiamo i risultati del quarto trimestre dell’anno.

 

 

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