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Il segreto bancario

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Il segreto bancario è ormai sempre più minacciato, o forse, è meglio dire che il segreto bancario è minacciato da sempre più parti. Del resto si poteva facilmente immaginare come, prima o poi, non tanto l’opinione pubblica che, si sa, esercita una pressione sì ma fino a un certo punto, quanto piuttosto una serie di Stati che stanno ormai combattendo da anni la loro crociata contro l’evasione fiscale riuscissero nel loro intento. Nella fattispecie, in questa occasione, stiamo facendo riferimento al segreto bancario in Liechtenstein che verrà presto abbandonato come annunciato dal primo ministro Adrian Hasler.

 

Il segreto bancario: il Liechtenstein

Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più possono esserci d aiuto e di sostegno nell’ambito della nostra disanima, sintetica per le ben note ragioni di spazio, in materia di segreto bancario. La notizia è facile da comprendere e da commentare nella sua forma e nella sua sostanza: anche il Liechtenstein abbandonerà di qui a poco il suo regime di segreto bancario. Per la precisione il primo ministro ha anticipato che il prossimo 21 novembre firmerà la convenzione bilaterale con l’Ocse in materia di scambio automatico di informazioni relative ai contribuenti.

 

Il segreto bancario: la convenzione Ocse

Le considerazioni da evidenziare sono varie e tutte rilevanti: il fatto che anche il Liechtstein abbia abbandonato il regime di segreto bancario è quanto mai indicativo data la rilevanza che tale concetto aveva per questo Stato. Nel senso che se in altri Paesi la segretezza dei dati bancari e contributivi dei propri cittadini aveva una certa rilevanza, nel caso del Liechtstein il segreto bancario era assoluto e lo Stato in questione, pur collaborando con la Ue dal punto di vista economico, aveva mantenuto una sovranità fiscale assoluta.

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