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Il licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore

licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore

Il licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore riguarda una particolarissima tipologia di dimissioni presentate da un dipendente, pubblico o privato, a seguito del verificarsi di alcune situazioni che non permettono al rapporto di lavoro di proseguire oltre nel tempo.
Poiché il licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore equivale a uno stato di disoccupazione involontaria, l’indennità di disoccupazione ordinaria non viene difatti negata al dipendente che abbia presentato dimissioni.

Quali sono le cause a monte del licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore

Per la precisione, le cause scatenanti il licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore possono riguardare le seguenti motivazioni (rese note attraverso la circolare INPS n.163/2003):

– l’aver subito mobbing o molestie sessuali da parte di colleghi o dal datore di lavoro;
– il mancato pagamento della dovuta retribuzione;
– un cambiamento inaccettabile delle normali mansioni lavorative (anche a seguito di cessione dell’azienda ad altre persone)
– atteggiamento ingiurioso da parte del datore di lavoro nei confronti del lavoratore
– trasferimento del lavoratore da un posto a un altro per motivi non previsti dall’art. 2103 del codice civile, secondo la sentenza n. 1074/1999 della Corte di Cassazione.

Come presentare la domanda di licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore

Alla domanda contenente la richiesta di licenziamento per giusta causa da parte del lavoratore, deve essere allegata una documentazione in grado di esprimere la disponibilità e la volontà del subordinato di difendersi in giudizio dal comportamento errato del datore. Il lavoratore, ovviamente, dovrà garantire anche la comunicazione dell’esito della controversia (giudiziale o extragiudiziale).

 

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