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Dimissioni di Berlusconi e il prossimo futuro del Paese

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Le voci sulle presunte dimissioni di Berlusconi continuano a susseguirsi: nonostante alcune ampie smentite nella giornata di ieri, siamo di fronte ad una settimana decisiva per il Governo e per il futuro economico della Nazione. Le  notizie contrastanti hanno creato un effetto boomerang a Piazza Affari, con una impennata con la notizia delle dimissioni, ed un ovvio calo dopo la smentita.

La sfiducia parte dagli investitori

La sfiducia al Governo è dunque arrivata , in primis con gli investitori stranieri che continuano a vendere obbligazioni, con un rendimento dei titoli di Stato sempre più vicino alla pericolosa soglia del 7%.

Se i Mercati invocano dunque la crisi di Governo in Italia, con conseguenti dimissioni del Premier, le altre borse non ridono di certo: Parigi e Monaco hanno comunque i loro problemi economici, da dover affrontare.

I lavori parlamentari proseguiranno con la supervisione della Commissione Europea, incaricata di seguire e garantire la volontà dell’Italia di proseguire verso il risanamento economico e il rilancio internazionale. Gli obiettivi sensibili per il rilancio economico passano necessariamente attraverso la riduzione della spesa pubblica, e le inevitabili riforme, in grado di evitare gli stessi errori del passato.

Alcuni punti chiave sulle riforme

Sono pochi, ma sostanziali, i punti chiave da da valutare con attenzione: la lotta all’evasione deve essere forte e severa, ma deve portare capitali effettivi. Le rendite finanziarie, come già avviene per gli altri redditi, devono essere tassate con aliquote progressive. Il precariato non giova a nessuno: i datori di lavoro, anche in collaborazione con le università, devono poter investire sui giovani ed assumerli con contratti a tempo indeterminato, per poter trarre benefici nell’arco della vita lavorativa.  Le Banche e la politica devono viaggiare su binari diversi e solo nell’esclusivo interesse della collettività.

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