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Decreto sviluppo: aumento dell'età pensionabile e vendita terreni statali

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Nuove news in merito ai provvedimenti legislativi che probabilmente verranno inseriti all’interno del decreto sviluppo. L’obiettivo numero uno per il premier è in ogni caso vincere le resistenze da parte del ministro dell’economia in materia di dotazione finanziaria.

Infatti Tremonti vorrebbe un decreto a saldo zero in modo da non pregiudicare il pareggio di bilancio del 2013, mentre il premier ha bisogno di uno stanziamento consistente per assicurare interventi di una certa entità. In ogni caso vengono confermati gli interventi in materia di infrastrutture ( sono previsti infatti sgravi per le imprese che realizzeranno le opere pubbliche) oltre alla creazione di zone a burocrazia zero el’incentivo per le aziende estere ad esportare all’estero.

Sul tavolo vi è anche la possibilità di vendere agli agricoltori le terre di proprietà dello Stato. In merito lo Stato avrebbe oltre 400 mila ettari di terreni da vendere ed oltre a introitare almeno 4 miliardi di euro dalla vendita permetterebbe anche di rendere maggiormente produttive le terre. Altri interventi potrebbero essere anche realizzati in campo della cultura e dell’industria cinematografica, visto che si punta ad una razionalizzazione  delle agevolazioni concesse nel settore.

Tuttavia non è stata ancora abbandonata del tutto l’ipotesi di alzare l’età pensionabile, anche perché sul punto l’Europa non perde occasione di richiamare l’Italia all’applicazione di una riforma nel settore previdenziale.  Sul tema occorre vincere la resistenza della lega ma si studiano due opzioni possibili al riguardo. La prima è quella di anticipare quota 97 ( somma tra età anagrafica ed anzianità contributiva) al 2012 invece del 2013, la seconda è invece quella di aumentare gradualmente la pensione di anzianità sino a raggiungere i 67 anni di uscita nel 2015.

L’anticipo delle quote resta il più probabile ma occorrerà vedere il pacchetto completo degli interventi normativi per poter avere il quadro completo ( infatti l’esecutivo punta anche a rivedere le rendite catastali ed ad un possibile concordato di massa).

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