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Arriva la nuova ICI: cosa succederà?

la nuova ICI

La parola chiave del governo Monti è stata fin dal primo istante rappresentata dal sostantivo “equità”.
A detta del neo senatore a vita e capo del governo provvisorio appena insediatosi, infatti, tutti i cittadini italiani dovranno contribuire in modo equo e in base alle proprie possibilità al superamento della grave crisi economica in cui versa il nostro Paese.
Verrà chiamata in maniera diversa la nuova ICI, (per la precisione si tratterà di IMU), ma il popolo non sembra voler assolutamente ingoiare la foglia. Complice una situazione finanziaria davvero poco prospera, infatti, esso risulta sinceramente preoccupato dalla prospettiva di tornare a pagare una tassa nella cui abolizione tanto si era sperato.

Per gli italiani non sarà la nuova ICI la soluzione del problema

A meno di un lustro dalla scomparsa della tassa sulla prima casa e dopo l’introduzione della Res-servizi, oggi gli italiani si trovano ad affrontare un nuovo doloroso capitolo finanziario.
Il 16 giugno 2008 infatti era stato decretato che a pagare l’ICI sarebbero stati solamente i possessori di una seconda casa e i proprietari di ville, castelli o abitazioni di lusso.
L’abitazione vista come un diritto inalienabile e non tassabile per alcuna ragione: questa era stata la decisione dell’allora governo Berlusconi, che con tenacia e costanza ne difese l’inviolabilità e ne vietò la reintroduzione.
Quello che accadde poi però è una domanda a cui non è stata ancora trovata una risposta.

Nonostante infatti l’ICI sulla prima casa era stata una conquista senza precedenti, poco tempo dopo fu introdotta la Res-servizi, un tributo comunale rifiuti e servizi limitato alle abitazioni di residenza, però imposta non più soltanto ai proprietari, ma anche ai suoi inquilini (a chi occupa la casa, per intenderci). Al Comune la totale possibilità di decidere se aumentarla (dallo 0,24% di base fino allo 0,30%) o se diminuirla fino ad azzerarla completamente.

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E adesso la nuova ICI

L’IMU, primo passo del federalismo fiscale, interesserà i possessori di immobili e coloro che fanno uso di un bene in seguito a un contratto di leasing o a una concessione demaniale. Dovrebbe essere introdotta con aliquote progressive che tengano conto del numero degli immobili posseduti (ovviamente, più case di proprietà si hanno, maggiore è l’aliquota da applicare per la nuova ICI).

Al di là di cosa sia la nuova ICI, però, ciò che è stimato dai calcoli degli esperti è che essa costerà agli italiani da un minimo di 97 euro a un massimo di 480. E non si tratta di spiccioli.

 

 

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