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Le nuove misure riguardanti le pensioni

Proseguono le consultazioni tra il nuovo presidente del consiglio Mario Monti ed il ministro del Welfare Elsa Fornero per elaborare un piano di intervento di riforma del sistema previdenziale. Inizialmente si pensava di effettuare sin da subito degli interventi di tipo urgente e rimandare a data da destinarsi riforme più strutturale, ma l’orientamento attuale è quello di inserire tutte le novità legislative in un decreto da presentare il prossimo lunedì 5 dicembre.

Le misure sono abbastanza note ma non si escludono alcune sorprese. In particolare dovrebbe introdursi il sistema contributivo per tutti i lavoratori, e prevedere delle fasce di età in cui è possibile uscire dal mondo lavorativo ( la fascia di età dovrebbe essere dai 63 ai 70 anni, con dei premi per chi esce dopo i 65 anni e dei disincentivi per chi esce prima). Sul fronte dell’aumento dei 40 anni di contribuzione per poter accedere alla pensione di anzianità vi sono invece forti opposizioni da parte dei sindacati, che non vogliono l’allungamento dei 40 anni di contribuzione ed auspicano invece l’introduzione di una patrimoniale sui redditi che superano il milione di euro. Vi sarà anche una revisione dell’istituto di reversibilità, e presumibilmente la pensione di un coniuge e soprattutto l’entità della stessa verrà collegata a quella del coniuge in modo da non creare eccessivi disequilibri. Occorrerà riflettere anche sul nodo relativo all’anticipo dei 65 anni come requisito delle lavoratrici del settore privato per poter accedere ai trattamenti pensionistici.

E’ previsto un’ anticipo ma il sistema dovrebbe andare a regime o nel 2016 o addirittura nel 2020. In ogni caso l’applicazione di questa novità consentirà alle casse dell’Inps di risparmiare oltre 3,5 miliardi di euro. L’introduzione del sistema contributivo pro quota per tutti i lavoratori, non dovrebbe danneggiare eccessivamente i lavoratori che sono vicini alla pensione, in quanto l’entità della riduzione è molto minore per chi ha ancora pochi mesi di lavoro davanti per poter usufruire dei trattamenti pensionistici. Proseguono le consultazioni tra il nuovo presidente del consiglio Mario Monti ed il ministro del Welfare Elsa Fornero per elaborare un piano di intervento di riforma del sistema previdenziale.

Inizialmente si pensava di effettuare sin da subito degli interventi di tipo urgente e rimandare a data da destinarsi riforme più strutturale, ma l’orientamento attuale è quello di inserire tutte le novità legislative in un decreto da presentare il prossimo lunedì 5 dicembre. Le misure sono abbastanza note ma non si escludono alcune sorprese. In particolare dovrebbe introdursi il sistema contributivo per tutti i lavoratori, e prevedere delle fasce di età in cui è possibile uscire dal mondo lavorativo ( la fascia di età dovrebbe essere dai 63 ai 70 anni, con dei premi per chi esce dopo i 65 anni e dei disincentivi per chi esce prima). Sul fronte dell’aumento dei 40 anni di contribuzione per poter accedere alla pensione di anzianità vi sono invece forti opposizioni da parte dei sindacati, che non vogliono l’allungamento dei 40 anni di contribuzione ed auspicano invece l’introduzione di una patrimoniale sui redditi che superano il milione di euro. Vi sarà anche una revisione dell’istituto di reversibilità, e presumibilmente la pensione di un coniuge e soprattutto l’entità della stessa verrà collegata a quella del coniuge in modo da non creare eccessivi disequilibri. Occorrerà riflettere anche sul nodo relativo all’anticipo dei 65 anni come requisito delle lavoratrici del settore privato per poter accedere ai trattamenti pensionistici. E’ previsto un’ anticipo ma il sistema dovrebbe andare a regime o nel 2016 o addirittura nel 2020. In ogni caso l’applicazione di questa novità consentirà alle casse dell’Inps di risparmiare oltre 3,5 miliardi di euro. L’introduzione del sistema contributivo pro quota per tutti i lavoratori, non dovrebbe danneggiare eccessivamente i lavoratori che sono vicini alla pensione, in quanto l’entità della riduzione è molto minore per chi ha ancora pochi mesi di lavoro davanti per poter usufruire dei trattamenti pensionistici.

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