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La ricevuta prestazione occasionale: come funziona

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Da molte parti emerge la medesima esigenza, vale a dire quella di fare ricevuta prestazione occasionale. A conti fatti prima di spiegare nel dettaglio cosa sia una ricevuta prestazione occasionale e come si proceda in modo corretto ad emettere una ricevuta prestazione occasionale, è necessario ricordare in quali casi serve una ricevuta prestazione occasionale. Iniziamo infatti col dire che la ricevuta prestazione occasionale serve nel caso di una prestazione occasionale e che per prestazione occasionale si fa riferimento ad un’attività lavorativa con durata massima non superiore ai 30 giorni all’interno dell’anno solare e che preveda una retribuzione non superiore ai 5.000 euro.

La ricevuta prestazione occasionale: la compilazione

Posti dunque con chiarezza i limiti della ricevuta prestazione occasionale, vediamo come funziona. In primo luogo dobbiamo riflettere che la ricevuta prestazione occasionale è una soluzione alternativa al più normale contratto di lavoro, a qualsiasi forma di contratto stiamo facendo riferimento in questo momento. Nell’ambito della compilazione di una ricevuta prestazione occasionale occorre specificare innanzitutto i dati del lavoratore in alto a destra: non possono mancare in una ricevuta prestazione occasionale nome, cognome, indirizzo e codice fiscale. E sempre nella parte in alto di una ricevuta prestazione occasionale vi è l’intestazione del committente, vale a dire di colui che paga: allo stesso modo in una ricevuta prestazione occasionale anche per il committente ci devono essere gli stessi dati.

La ricevuta prestazione occasionale: le spese

Il testo di una ricevuta prestazione occasionale è differente da quello di una fattura perché si tratta di una vera e propria lettera, anche se generalmente assai breve. Infine, nella parte finale di una ricevuta prestazione occasionale vi è segnato il compenso totale cui andrà sottratta la Ritenuta d’Acconto che è pari al 20% dell’ammontare complessivo.

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