Come finanziare startup

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Oggi finanziare startup è un’operazione abbastanza facile, o meglio, possiamo dire che oggi operazioni come quelle di finanziare startup sono abbastanza più semplice rispetto a quanto era prevedibile anche solo pochi anni fa. A conti fatti tutto sta nello scegliere il progetto giusto e di trovare i canali più corretti e, allo stesso tempo, più affidabili, in grado di fornire il giusto presupposto atto a finanziare startup. Ovviamente, in maniera intuibile, vi sono parecchie offerte per finanziare startup a testimonianza dell’incremento della domanda ma bisogna sapersi muovere per evitare le più classiche brutte sorprese che sono sempre dietro l’angolo quando si parla di finanziare startup e di prestiti legati al mondo del lavoro in senso più ampio.

 

Come finanziare startup: le possibilità

Ma, come è nostra buona abitudine consolidata ormai da lungo tempo, procediamo con ordine e iniziamo a comprendere alcuni degli elementi di base che più potrebbero esserci di aiuto nel corso della nostra disanima in tema di finanziare startup, una disanima sintetica ma speriamo sempre e comunque chiara ed esauriente. In primo luogo occorre comprendere alcune caratteristiche proprie tipiche dei prestiti che servono a finanziare startup: da un lato si tratta di prestiti a tutti gli effetti che obbediscono quindi alle regole di base del mondo dei finanziamenti, dall’altro lato invece si tratta di prestiti sui derisi proprio perché devono finanziare startup.

 

Come finanziare startup: la legge

In un contesto del genere, leggermente complesso come quello dei prestiti utili a finanziare startup, occorre dunque la maggior chiarezza possibile. E quindi la necessità è soprattutto quella riferirsi alle regole di fondo, nella fattispecie al decreto legislativo 185/2000 che disciplina per la prima volta quasi quindici anni fa come finanziare startup. E lo fa attraverso la descrizione di veri e proprio finanziamenti a fondo perduto utili a finanziare startup. Ovviamente, in maniera intuibile, si tratta di vere e proprie deroghe in quanto i finanziamenti a fondo perduto lasciano le mani molto più libere rispetto ad altre forme di finanziamento. E, proprio per questo, hanno delle limitazioni: il destinatario di un prestito a fondo perduto per finanziare startup deve essere una persona fisica maggiorenne, non occupata al momento della presentazione della domanda e residente in Italia da almeno sei mesi. Oppure si deve trattare di società di persone e di capitali in cui almeno il 50% dei soci deve essere disoccupato. 

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