Contratto affitto terreno agricolo: cos’è e come funziona

Il proprietario di un terreno agricolo può decidere di affittarlo ad un’altra persona, che potrà usufruire del fondo come stabilito nel contratto di affitto. In fase di stipula, è possibile inserire tutte le condizioni relative all’utilizzo del terreno e al pagamento del canone. Scopriamo di più.

contratto affitto terreno agricolo

Come funziona il contratto di affitto del terreno agricolo?

Per dare in locazione un terreno agricolo è necessario stipulare un regolare contratto di affitto, con cui il proprietario cede in affitto l’appezzamento di terreno al conduttore, per un periodi tempo prestabilito, dietro il pagamento del canone di locazione.

L’importo di quest’ultimo è calcato in base ad alcuni criteri nazionali e indici Istat che riguardano i prezzi per la produzione dei prodotti coltivati. Il proprietario del terreno agricolo è obbligato a mettere a disposizione il fondo al conduttore, che può usufruirne nelle modalità stabilite nell’atto.

Il conduttore, invece, non può in alcun modo modificare la destinazione d’uso del terreno ed ha l’obbligo di versare l’importo del canone sempre e con puntualità. Dopo aver redatto il contratto di affitto del terreno agricolo, questo va registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro i 30 giorni dalla stipula.

Contratto affitto terreno agricolo: costi di registrazione

La registrazione del contratto di affitto  prevede il pagamento dell’imposta di registro.  Quest’ultima è pari allo 0,5% dell’affitto annuo e deve essere corrisposta, tramite modulo F24, ogni anno per tutta la durata del contratto, entro il 30 gennaio.

Pagamento del canone dell’affitto del terreno

Nel contratto di affitto vengono stabilite le condizioni relative al pagamento del canone di locazione. Questo può essere riscosso attraverso il pagamento in denaro, oppure, in altre modalità come: prestazioni agricole sul fondo oppure una quota dei frutti raccolti dal terreno.

Terreno agricolo: il contratto di affitto è sempre valido?

Coltivatori diretti e imprenditori agricoli che vogliono cedere in locazione o affittare un terreno, così come i cittadini privati, sono tenuti a rispettare gli adempimenti legislativi per far si che il contratto di affitto risulti sempre valido.

Per essere valido, il contratto di affitto del terreno agricolo deve essere registrato, in caso contrario non ha validità legale, e le due parti sono esposte a maggiori rischi e complicazioni.

Locatore e conduttore non godono delle protezioni previste dalla legge sui diritti e doveri, inoltre, chi fitta il terreno non può fare richiesta di finanziamenti per migliorare la proprietà.

Per tale ragione, è importante verificare che il contratto sia stato registrato presso l’ufficio di competenza e, in caso contrario, provvedere alla registrazione successiva a cui andranno applicati degli interessi per il ritardo.

Durata e termine anticipato del contratto di affitto

I contratti di affitto del terreno agricolo sono regolamentati della legge 203/1982 che stabilisce a 15 anni la durata temporale minima, quando la stipula avviene tra proprietari terrieri, agricoltori oppure, conduttori privati che non hanno titolo di coltivatori diretti.

Qualora, il proprietario o il locatario volessero recedere prima dal contratto di locazione, dovranno dare un preavviso di almeno un anno alla controparte, comunicando la decisione e le motivazioni attraverso una raccomandata a/r o una PEC.

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