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Le liberalizzazioni dei taxi

liberalizzazioni dei taxi

Era stato indetto per lo scorso 23 gennaio lo sciopero nazionale dei tassisti. E così è stato. Roma, come la maggior parte delle città italiane, è rimasta completamente priva delle ormai famosissime auto bianche adibite al trasporto privato dei passeggeri e cortei su cortei si sono riversati sulle strade.
Il motivo? Le liberalizzazioni che la manovra finanziaria del nuovo governo Monti sta auspicando e preparando, sotto la pressione dell’Europa. Il decreto sembrerebbe pronto già da qualche giorno e in via per l’approvazione.
Ma di cosa si tratta esattamente? Che cosa sono le liberalizzazioni dei taxi e perché il governo crede nella loro attuazione per uscire fuori dalla crisi economica?

Tutto sulle liberalizzazioni dei taxi

Il decreto sulle liberalizzazioni dei taxi sembrerebbe stabilire un aumento del numero delle licenze, cosa che andrebbe a danneggiare una concorrenza già di per sé parecchio agguerrita. C’è inoltre l’eventualità che vengano erogate più licenze a un solo operatore  e che sia possibile chiedere licenze part-time (che grazie ai turni permetterebbero a un taxi di lavorare da otto a dodici ore al giorno) con orari flessibili e possibilità di esercitare anche al di fuori dell’area stabilita dalla stessa licenza. Secondo il nuovo governo tecnico capeggiato da Mario Monti, l’aumento delle licenze equivarrebbe alla creazione di migliaia e migliaia di posti di lavoro in più e permetterebbe ai prezzi (notoriamente esosi) di abbassarsi. Da qui, lo sciopero contro le liberalizzazioni dei taxi.

Perché lo sciopero contro le liberalizzazioni dei taxi

I motivi per cui i lavoratori del settore hanno deciso di scioperare contro le liberalizzazioni dei taxi sono facilmente intuibili dalle informazioni sopra descritte. Un aumento delle licenze, inoltre, spiegano i sindacati, non sarebbe automaticamente sinonimo di un servizio migliore, ma andrebbe a favorire soltanto chi ha la possibilità di acquistare più licenze, a discapito di chi ne possiede solo una. Per questi motivi non è detto, dunque, che i prezzi di fruizione per i consumatori si abbasserebbero.

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Nel frattempo scioperano anche i Tir (la loro protesta terminerà venerdì 27) e minacciano di incrociare le braccia anche ferrovieri (24 ore dalle 21 del 26 fino a tutto il 27), farmacisti e benzinai.

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