Le cause e le modalità del pignoramento del conto corrente

pignoramento del conto corrente

In cosa consiste il pignoramento del conto corrente

In casi solitamente estremi, il giudice e il tribunale cui esso fa riferimento possono decidere a favore di quello che è il pignoramento del conto corrente.

In linea di massima, l’atto del pignoramento avviene quando un cittadino debitore, trovandosi nell’impossibilità di regolare il suo debito, e non possedendo alcun bene, venga obbligato a cedere direttamente dal conto corrente la somma necessaria a regolare la sua posizione.

Nella maggior parte dei casi, il pignoramento del conto corrente consiste nella cessione forzata di una cifra non superiore a 1/5 di quanto mensilmente vi viene accreditato (un settimo per stipendi tra i 2.500 e i 5000 euro al mese; un decimo per stipendi sotto i 2.500 euro), ma in alcuni casi si può addirittura incorrere nella chiusura definitiva del conto. 

Da quest’ultima operazione, purtroppo, consegue che il debitore perda tutto ciò che sul conto corrente era depositato.

I rischi dei prestiti e dei finanziamenti: il pignoramento del conto corrente

Chiedere un prestito, soprattutto al giorno d’oggi, è cosa sempre più impervia e delicata.

Data la crisi economica in corso, infatti, le Banche chiedono garanzie sempre più dettagliate e riuscire ad ottenere un finanziamento comporta la prosecuzione di un iter davvero molto particolare.

Il cittadino, poi, si trova talvolta nell’impossibilità di soddisfare determinati requisiti e, per tali ragioni, possono scaturire spiacevoli complicazioni.

Come premesso nel paragrafo precedente, infatti, tra le conseguenze più spiacevoli di un prestito che non si riesce a rimborsare, spicca il pignoramento del conto corrente.

Le novità circa il pignoramento del conto corrente

Di recente, dato l’aggravarsi delle condizioni economiche del Paese, e a seguito del pignoramento del conto corrente presso il datore (o l’ente previdenziale), è stato imposto il divieto di effettuare pignoramento del conto corrente (ci riferiamo all’importo intero) per quei dipendenti (ma anche pensionati) il cui reddito mensile non sia superiore a 5 mila euro.

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