L’anagrafe dei movimenti finanziari

anagrafe dei movimenti finanziari

Gli interventi contro l’evasione fiscale: l’anagrafe dei movimenti finanziari

Tra i principali obiettivi dei Governi alternatisi negli ultimi anni, la lotta all’evasione fiscale spicca in maniera piuttosto rilevante.
Dopo il Redditometro, le limitazioni sul denaro contante e ognuna delle disposizioni di cui avrete senza dubbio sentito parlare, è appena partita anche l’anagrafe dei movimenti finanziari.

Dallo scorso lunedì 24 Giugno 2013, le Banche e gli operatori finanziari (Poste, società di gestione del risparmio, organismi e imprese di investimento…) potranno informare l’Agenzia delle Entrate in merito a quelle incongruenze rilevate tra ciò che è stato guadagnato e ciò che è stato speso dai risparmiatori.

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Su cosa verteranno i controlli effettuati dall’anagrafe dei movimenti finanziari

L’anagrafe dei movimenti finanziari inizierà a vagliare i dati relativi all’anno 2011. Entro il prossimo 31 ottobre, dunque, tutte le banche e gli operati finanziari dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate le informazioni detenute sui propri clienti in merito a movimenti, conti correnti, spese effettuate con la carte di credito, investimenti e altro ancora.
Entro il 31 Marzo 2014, poi, bisognerà che l’anagrafe dei movimenti finanziari riceva tutti i dati relativi all’anno 2012, e così via discorrendo per quanto riguarderà gli anni successivi.

Da quanto comunicato dall’Agenzia delle Entrate, i criteri utilizzati dall’anagrafe dei movimenti finanziari per l’elaborazione dei dati e il rilevamento di eventuali evasioni fiscali sono ancora da mettere a punto ma, probabilmente, si partirà già da un 20% di incongruenza tra quanto guadagnato e quanto speso per innescare la nascita di qualche sospetto.

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Rispetto della privacy e anagrafe dei movimenti finanziari

Ovviamente, per tutti coloro che siano preoccupati di come l’anagrafe dei movimenti finanziari possa violare il rispetto della privacy , il direttore dell’Agenzie delle Entrate, Befera, ha confermato e assicurato che il trattamento dei dati trasmessi dagli istituti finanziari agli “addetti ai lavori” dell’anagrafe dei movimenti finanziari saranno caratterizzati da assoluta discrezione e verranno trattati per mezzo di un apposito sistema informatico dati (Sid) che non richiederà la partecipazione dell’uomo nell’espletazione delle proprie operazioni.

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