Agenzia delle Entrate: parametri studi di settore

parametri studi di settore

Gli studi di settore sono un potente strumento che permette al contribuente di misurare ricavi e compensi che gli possono essere attribuiti. Ma in cosa consistono esattamente e come vengono utilizzati i parametri studi di settore?

Quando si applicano i parametri studi di settore?

Gli studi di settore utilizzano variabili strutturali e contabili per analizzare le relazioni esistenti tra i processi produttivi, i prodotti, i servizi forniti, e altri elementi significativi nella situazione di imprese e lavoratori autonomi.

In particolare, gli studi di settore sono necessari per verificare la congruità del contribuente, ovvero per verificare se i compensi dichiarati dal contribuente e i suoi ricavi sono uguali o superiori a quelli rilevati dallo studio di settore applicando gli indicatori di normalità economica.

Il contribuente utilizza gli studi di settore anche per misurare la coerenza del suo comportamento rispetto ai valori degli indicatori già determinati prima dello studio di settore: con gli studi di settore, egli può valutare la sua coerenza rispetto a ognuna delle sue attività.

I parametri studi di settore sono utili per tutti quei soggetti che sono in attesa di approvazione per gli studi di settore e sono utilizzati anche laddove gli studi non possono essere applicati. Possono anche essere molto utili in caso di contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate, qualora dall’applicazione dei parametri studi di settore risulti un valore inferiore a ciò che viene rilevato dalle scritture contabili.

Parametri studi di settore in un contraddittorio

Come si è già accennato precedentemente, in caso di confronto con esito negativo dopo l’applicazione dei parametri studi di settore l’Agenzia delle Entrate dà la possibilità al contribuente di partecipare ad un contraddittorio prima che venga avviata un’istruttoria a suo carico.

In questo caso, i parametri studi di settore verranno utilizzati anche per calcolare la differenza tra i valori dichiarati e quelli rilevati dalle scritture contabili, in modo da giustificare tali discrepanze di valori.

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