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Il costo del lavoro: un fattore importante

costo del lavoro

Il costo del lavoro in Italia rispetto al resto dell’Europa

Se in questi ultimi giorni di Febbraio avete ascoltato i TG, o vi siete documentati sui più diffusi giornali e quotidiani nazionali, sarete rimasti piuttosto scioccati dai dati che evidenziano come il costo del lavoro in Italia sia squilibrato nei confronti di quanto avviene in Europa.

Infatti, secondo i sondaggi e le statistiche condotti, i nostri connazionali lavorano di più, guadagnano di meno e sostengono un costo della vita che è uguale o superiore agli altri Paesi.

Certo, sembrerebbe un po’ la scoperta dell’acqua calda (un po’ ce l’aspettavamo, dai), ma sentirne parlare fa sempre un certo effetto. Per quanto riguarda il costo del lavoro, del resto, noi italiani siamo penalizzati e ne risentiamo ogni giorno, sia fuori che dentro il luogo in cui lavoriamo.

Ma vediamo di approfondire la cosa nel corso di questo articolo, cerchiamo di capire cosa sia esattamente il costo del lavoro e analizziamo con qualche altro dato la nostra situazione rispetto al resto dell’Europa.

In cosa consiste il costo del lavoro e qual è la situazione del nostro Paese

Per informare al meglio chi non sapesse di cosa stiamo parlando, il costo del lavoro consiste in “uno dei costi della produzione in un’impresa” e comprende anche “i contributi sociali obbligatori da versare a carico dell’imprenditore […], i ratei di tredicesima mensilità ed altre mensilità aggiuntive, i ratei del TFR, le ferie e permessi maturati […] ed ogni altro importo attinente alla prestazione lavorativa (es. lavoro straordinario) da conteggiare a consuntivo vista la natura non prevedibile dell’evento” (fonte: wikipedia.org).

Leggi  Sindacati e Articolo 18

Detto ciò, qual è la situazione relativa ai nostri connazionali e al costo del lavoro in Italia?

Alcuni dati: il costo del lavoro in Italia e in Europa

Secondo quelle che sono le tabelle relative al costo del lavoro in Italia rispetto all’Europa, questo dovrebbe consistere, in media, a 26,8 euro all’ora. La cosa, secondo l’Eurostat, piazzerebbe il nostro Paese al 13° posto dopo Norvegia (44,2), Belgio (39,3), Svezia (39,1), Danimarca (38,6), Francia (34,2), Lussemburgo (33,7), Olanda (31,1), Germania (30,1), Finlandia (29,7), Austria (29,2), Eurozona (27,6) e Irlanda (27,4). Sempre secondo l’Eurostat, il reddito medio degli italiani si aggira intorno ai 1410 euro (contro i 1930 della Svezia e i 2580 della Germania, tanto per fare qualche esempio).

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