Le ricette di Usa ed Europa per venire fuori dalla recessione

recessionePurtroppo la crisi che attanagli i mercati azionari non accenna a diminuire e le piazze finanziarie fanno registrare pesanti passivi che riflettono la sfiducia degli investitori.

Piazza Affari chiude infatti con un meno 3,16 per cento con titoli come Finmeccanica, Pirelli e Mediaset che perdono intorno ai 5 punti percentuali. La piazza italiana riflette l’incertezza che vi è a livello europeo , ed anche mondiale. A dimostrazione di ciò basti guardare che anche gli altri indici europei, oltre che Wall Street hanno fatto registrare pesanti ribassi.

Tuttavia sia l’europa che gli Usa tentano di porre rimedio a questa situazione attuando delle politiche e degli interventi che tentino di stimolare l’ economia e scongiurare il rischio di default visto l’ alto rapporto di debito pubblico / pil che la maggior parte dei paesi hanno. In particolare in Europa diversi paesi, tra cui l’ Italia, hanno varato manovre finanziarie con diversi tagli di spesa o incentivi economici in modo da ridurre il debito pubblico e tentare di stimolare la crescita economica. Tuttavia la situazione più preoccupante a livello europeo è sicuramente quella della Grecia che per ottenere le tranche di finanziamento deve attuare gli interventi concordati di concerto con le autorità economiche europee.

In particolare , nonostante il ministro delle finanze greco Venizelos abbia posticipato sempre la procedura, per il paese ellenico è arrivato il momento di tagliare i dipendenti pubblici. Già da una prima dichiarazione è stato annunciato la messa a riposo di almeno 20.000 impiegati statali, ma adesso è arrivato il momento di tagliare il 20 per cento della forza lavoro statale ( pertanto occorre tagliare 150.000 dipendenti su un totale di 750.000).

La misura è essenziale per l’ ottenimento della tranche di 8 miliardi di euro di aiuti prevista dal fondo salva stati europeo. L’ attuazione degli step previsti per scongiurare definitivamente il rischio default è essenziale e lo stesso primo ministro tedesco Angela Merkel ha ribadito che la condizione essenziale per assicurare lo sviluppo è quella di continuare la strada intrapresa e tentare di rafforza la moneta unica.

L’ uscita dall’euro infatti rappresenterebbe un notevole danno per tutti gli stati europei e gli appartenenti alla comunità dovrebbero tentare in tutti modi di coniugare gli sforzi per attuare politiche congiunte di rafforzamento dell’ euro e di stimolo delle attività economiche. Non molto diversa la strada che ha intenzione di percorrere il presidente degli Usa , Barack Obama. Infatti gli americani puntano forte sul mantenimento dei vincoli di bilancio e sull’ equità ed il rigore. Pertanto si punta a diminuire il forte disavanzo pubblico ( giunto oramai a circa il 10 per cento del prodotto interno lordo) attuando maxi tagli di spesa ed inserendo delle imposte che vanno a colpire maggiormente i più abbienti. Alla fine il conto della manovra è di oltre 3600 miliardi di dollari.

Tali entrate verranno assicurate grazie a nuove imposte e diversi tagli alla spesa che serviranno a stimolare l’economica e rilanciare l’ occupazione, oltre ché a diminuire il debito pubblico. Fra le misure più urgenti sembra che vi sia quella inerente l’ applicazione di una tassa che riguardi i grandi contribuenti.

La norma ( definita Buffett rule, dal nome del miliardario americano) dovrebbe permettere di far pagare l’ aliquota irpef più alta ( cioè il 35 per cento) per tutti quanti ottengano ingenti guadagni anche da investimenti finanziari ( che di norma hanno un’ aliquota agevolata pari al 15 per cento). Obama attraverso questa misura ed unita al taglio di spesa già previsto di oltre 900 miliardi di euro dovrebbe quindi riuscire a ristabilire un bilancio accettabile e porre rimedio a quelli che secondo lui sono stati i dissesti finanziari più significativi degli ultimi anni , e cioè le spese per le guerre e gli sgravi fiscali ai ricchi.

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