Le nuove quotazioni btp

quotazioni btpMolto spesso, in tempi di crisi finanziaria, si è parlato delle quotazioni btp e della differenza tra questi e i Bund, cioè i titoli di stato tedeschi. Anche i telegiornali hanno parlato delle quotazioni btp, perché sono dei titoli di stato che sono indicatori dell’Economia di un Paese. Infatti, le quotazioni btp non vengono valutate soltanto come la possibilità di investire in italia ad un certo interesse nel medio e nel lungo periodo, ma anche come capacità dell’italia di gestire la situazione di crisi finanziaria e la propria Economia grazie ai suoi titoli di stato. Le quotazioni btp sono anche un bene rifugio per gli italiani, perché le quotazioni btp sono state sottoscritte dalla Banca Centrale Europea e rappresentano degli investimenti a basso rischio, vitali in momenti di crisi.

Le quotazioni btp all’estero

All’estero le quotazioni btp non sono molto considerate a causa del basso interesse applicato sulle quotazioni btp e l’alta tassazione dello stato su questa forma di investimento. Ne consegue che all’estero si preferisce investire dove lo stato non pone una tassazione sui suoi titoli, come avviene con i Bund tedeschi. Questo causa la differenza di spread tra le quotazioni btp e i Bund. Oggi, l’interesse applicato sui titoli di stato italiani oscilla tra il 3,75% e il 5% lordi, mentre il Bund applica un interesse che oscilla tra il 4,50% e il 7%. Il maggior rendimento dei Bund porta gli investitori esteri ad investire lì piuttosto che attendere che risalgano le quotazioni btp (cosa molto difficile in tempi di crisi).

Le quotazioni btp sicure nonostante la crisi

Investire nei titoli di stato italiani resta, però, una sicurezza a livello finanziario: infatti, se è vero che si tratta di investimenti a medio e a lungo termine e che questi entrano in tasca al Ministero dell’Economia, è anche vero che, anche se le quotazioni btp sono basse, non c’è il rischio di perdere i propri risparmi (sicurezza difficile da trovare in tempi di crisi e per come va l’Economia italiana e non). In più, un interesse fisso ci dà la sicurezza che gli italiani guadagneranno sempre qualcosa dai propri titoli di stato.

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